Tróades

ispirato alla tragedia di Euripide
teatro corporeo

Antefatto
Dopo una guerra durata 10 anni, la città di Troia è caduta in mano agli Achei. La città è distrutta, un desolato luogo di dolore e di spartizione del bottino. Passati per le armi tutti gli uomini, alle donne troiane si apre la prospettiva di trascorrere in schiavitù il resto dei loro giorni, ultimo scempio della violenza. Spogliata di ogni lustrino eroico, la guerra si rivela essere la follia più estrema e dilaniante. Resta solo la nuda miseria d'individui annientati nel corpo e nell’anima.
Sarà terribile il destino di Cassandra, Andromaca, Polissena, Elena. Ecuba, la regina, nella più totale ma dignitosa disperazione, non si consegnerà mai viva ai propri aguzzini. Cassandra, la voce delirante di chi denuncia a vuoto gli orrori, non sarà mai creduta. Elena rappresenta lo stereotipo maschilista di una femminilità pronta ad atteggiarsi a vittima, pur essendo rea. Andromaca, la vedova dell'eroe, incarna il modello femminile più tradizionale mentre il figlio Astianatte diviene emblema dei morti innocenti di tutte le guerre.
Tutto è perduto, non resta più nulla a parte i morti e il dolore dei sopravvissuti. Ma sarà proprio il dolore e la sacrale dignità delle donne troiane ad essere centrale nella scrittura drammaturgica e a renderle vittoriose, più forti del male di cui sono vittime.

Personaggi:
Ecuba, Regina di Troia
Andromaca, moglie del principe troiano Ettore e madre del piccolo Astianatte
Cassandra, sacerdotessa di Apollo
Polissena, figlia di Ecuba e Priamo
Elena, Regina di Sparta
Teleclea, corifea della corte di Ecuba
Metopa, corifea della corte di Ecuba
Agamennone, condottiero Acheo e Re di Micene
Menelao, Re di Sparta
Odisseo, Re di Itaca
Neottòlemo, figlio di Achille

Il teatro corporeo
Nessuna parola sentiremo a teatro. Perché il linguaggio di questo nuovo lavoro è il corpo che agisce sullo sfondo della vicenda disumana della guerra. In scena muscoli, fiato, sudore, energia e sofferenza alla scoperta dell’espressività essenziale del corpo come mezzo privilegiato di condivisione e relazione.

Come nasce lo spettacolo: il laboratorio
L’idea dello spettacolo prende origine da un instancabile lavoro di ricerca e sperimentazione condotto da anni da una delle attrici di Schio Teatro Ottanta e poi concretizzato in un laboratorio teatrale che ha avuto tra i suoi obiettivi quello di sviluppare la sensibilità nei confronti di ciò che ci circonda (persone, ambiente, oggetti), la percezione del movimento (individuale e di gruppo), la capacità di agire e reagire organicamente (corpo, mente, emozioni). Troppo spesso, infatti, si dimentica che l'attore è “colui che agisce”, non “colui che parla”. Si dice infatti andare a vedere uno spettacolo, non andare a sentire uno spettacolo!

29,30,31 Ottobre 2021, Sala Poleo, Schio

TipoDescrizione
Genere Tragedia greca classica – adatto a giovani e adulti preparati
Lingua ---- senza voce -----
Durata 90 minuti
Cast 11 interpreti e 4 tecnici
SIAE non tutelata
Esigenze Tecniche Palcoscenico o pedana 10x8 m minimo con quinte e fondale. L'allestimento prevede di uscire dai limiti imposti dal classico palcoscenico
Attrezzature moduli di scena senza necessità di ancoramento a terra; impianto luci e audio autonomi e a norma
Tempi allestimento scenico 5,30 h. prima dell’inizio dello spettacolo
Smontaggio e sgombero palco 2,30 h circa dopo la fine dello spettacolo
Potenza elettrica richiesta Minima: 3Kw in 220V - Consigliata: 10Kw in 380 V

 

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